Questo mi fa pensare di essere arrivata ad un punto.
Spesso mi sono sentita dire che so adattarmi a situazioni diverse, credo sia grazie ai viaggi, alle esperienze all’estero, alle tantissime persone conosciute.
Ho studiato in una high school americana da bronx e sono stata una quasi rapper adolescente, ho frequentato un liceo italiano severo e sono stata una studentessa modello, ho vissuto a Parigi, facendo un master alla Sorbona e sono stata una germanopartina doc, innamorata di Sartre, dei circoli letterari e del Pont des Arts, ora vivo a Sydney, sono web product manager, faccio immersioni e, appena c’è il vento giusto, volo a fare kite-surf.
Sono stata tante cose, cambiando da un momento all’altro, per adattarmi all’ambiente o alla situazione nuova, in una sorta di mimetismo spontaneo che mi ha permesso di osservare la vita e le persone da vicino, lasciandomi il tempo di pensare.
Ora, mi rendo conto di non praticare più cambiamenti cosi’ radicali.
Mi ritrovo a vivere ed osservare le cose dalla stessa microscopica distanza di sempre, ma senza più cambiare colore.
Credo di aver integrato e remixato tutte le ‘me’ passate in una sorta di tessuto cangiante che è la ‘me’ di ora e la ‘me’ più vera.
Nulla cancella nulla, mi ha detto, una volta, un amico.
E, mai come in questo momento, ho sentito quanto avesse ragione.