Una Bella Domenica. E Salta La Rete

Questa mattina siamo stati a fare un brunch a Double Bay, è un po’ una Portofino di qui. E, quasi, a Portofino sembrava davvero di essere : persone molto ben vestite, distinte, passeggiavano con il giornale del mattino o sedevano ai caffé per il primo spuntino della domenica.
Abbiamo passeggiato un po’, ho visto una ragazza con una borsa di Gucci molto bella, era taaaaanto che non ne vedevo, qui. Mi ha fatto venire voglia. Eh, mamma, si’, questa è per te 🙂
Ci siamo seduti in un bar che aveva all’ingresso un sacco di bandiere di tanti stati diversi : macedonia, cereali, frutta. Alby con una rivista di fotografia, io con il mio libro su Parigi. Si stava davvero bene. Adoro le colazioni fatte bene e con calma, si’, chi mi conosce lo sa.
Mentre eravamo dentro, ha anche piovuto un po’.
Ho creduto, per la pioggerellina, che il programma di andare sui roller nel parco saltasse e la parte più pigra di me ha esultato per un attimo, pensando di poter continuare a leggere nel tepore di casa, ma no: in un attimo è spuntato un sole splendido. ‘Ci tocca’, ho pensato.
A volte basta trovare il coraggio di fare le cose, sta tutto nel darsi la prima spinta e poi si è contenti di averle fatte.
A Centennial Park era un ‘no cars day’: giornata senza macchine, quindi tutte le strade, stradine e straduncole erano a totale disposizione di pedoni, ciclisti e skaters: una goduria. Ci siamo cambiati in macchina: pantaloncini corti per pattinare – volete che se uno vive l’avventura di spalmarsi per terra non ne abbia neanche le prove in una bella sbucciatura di ginocchia? Per oggi è andata: ginocchia salve. Si, perché le ginocchiere proprio non si puo’, sono troppo scomode e stile Robocop.
Albi ha fatto due giri dell’anello, io uno : un po’ di pigrizia era rimasta. Non so quanto sia in km, ma è un bel giretto.
Ora, mentre scrivo, mi sto ammazzando di caramelle alla liquirizia : adoro la liquirizia, soprattutto le stringhe e le rotelle lunghissime. Si’, chi mi conosce sa anche questo.
Beh, dicevo del parco: dopo il giro coi roller, siamo andati a sdraiarci nel parco – un po’ di riposo, che diamine – vicino ad un lago di anatre, oche giganti e cigni neri. Altro che timidi: non hanno paura per niente, brucano, si’-si’, brucano tra i ragazzi seduti a leggere o a studiare.
Dopo le mucche di Tonga, al pascolo tra le palme, non ci stupiscono certo i cigni al pascolo tra i pic-nic.
Ci sono alberi immensi a Centennial Park, alberi che da noi, in Europa, non ho mai visto: tronchi enormi e ramificati dalla parte più bassa, mapi, nodosi. Sono gli alberi come uno li immagina ascoltando le favole. E qui crescono come niente, tra mare e grattacieli.
Erano solo le due e mi è venuta voglia di andare a Bondi: tutte le domeniche c’è un mercatino a pochi passi dalla spiaggia. Ci si trova di tutto: vecchi libri, cappelli, vestiti fatti a mano ed i più simpatici venditori del pianeta. Si’, chi mi conosce sa che mi piacciono anche i mercatini.
Prima di andarci, ci siamo fermati in uno dei baretti sulla passeggiata per un’insalata al volo. Non è stata molto al volo, ma era davvero buona – la solita Cesar.
E poi, passeggiando abbiamo preso un dolce mega-gigante: nocciole, panna, cioccolato, pasta di mandorle, insomma, una goduria, e ci siamo fregati la fatica fatta sui pattini, ma pazienza.
Quando siamo arrivati al mercatino, la maggiro parte dei banchi stava già chiudendo. Ho fatto un giro veloce tra i pezzi vintage di una signora che sta sempre nel solito angolo della piazzetta e poi sono andata via. In certi posti, nulla da fare, bisogna andarci da soli. Albi è adorabile e mi aspetta sempre, ma io mi sento in colpa a guardare davvero tutto cio’ che vorrei.
Tornando alla macchina – La Celestina, si’, se vi interessa, vi parlero’ anche di lei – ho cercato qua e là per le vetrine un paio di scarpe nere da mettere con una gonellina presa ieri. ‘Non ho le mie cose – pensavo – ho lasciato tutto a casa e ora mi tocca rinunciare a certi vezzi (leggere: vestirmi come una sgangherata)’. Niente di carino. Siamo saltati in macchina e a casa.
E’ stata una bella giornata. Anche senza le scarpine nere.
Appena arrivata qui a Coogee, mi è preso un attacco di cenerentolite: ho fatto il bucato, lavato i piatti, passato l’aspirapolvere, domato le scarpe che avevano preso possesso di ogni angolo della camera da letto. E ta-ta-taaan : in un angolo dell’armadio ho scoperto le scarpine nere che credevo di avere lasciato in Europa. Bella sorpresa.
Stasera temo davvero mi tocchi IronMan.
E ora pare sia saltato Internet…ehm…come posto sul blog?

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